lunedì 3 ottobre 2011

Resoconti internazionali - parte II

Siamo quindi giunti al 2 ottobre. Fermi nell'idea di non perderci nulla di quello che ci eravamo programmati di vedere, partiamo di gran carriera da quel di Bazzano e arriviamo in tempo per i rispettivi incontri. Stavolta ci dividiamo: io mi dedico al cinema, ai documentari, all'America centrale; Sem ai pensatori francesi e alle teorie energetiche. (Direi che queste scelte rispecchiano in pieno le nostre personalità...).

Ovviamente, racconterò le mie esperienze. E ricomincio il mio elenco:

1) "Last Chapter: Goodbye Nicaragua". Film/doc di Peter Torbiornsson, giornalista svedese che negli anni Ottanta era in Nicaragua. Soprattutto, ero li durante la rivoluzione sandinista. Ampiamente simpatizzante per quest'ultima, si è trovato a mettere in discussione tutto quanto una bomba è esplosa nel bel mezzo di una conferenza stampa, uccidendo 7 giornalisti e ferendone 22, e lasciando lui illeso. Torbiornsson non trova pace: si distrugge l'anima per vent'anni, finchè si decide a cercare la verità: chi ha messo quella bomba? perchè? da parte di chi? Mentre tutti dicevano che era stata sicuramente colpa della CIA, il giornalista scopre che i diretti mandanti erano proprio i sandinisti saliti poi al potere, e che ad oggi hanno instaurato una sorta di dittatura populista nel paese che essi stessi volevano liberare (checchè se ne dica, lo stesso uomo al governo per oltre trent'anni che impone un vero e proprio culto alla sua persona è dittatura, non democrazia - leggi qui anche il buon vecchio Fidel, con tutti i pro e i contro del caso).
Questa scoperta lo distrugge, distrugge tutto ciò in cui aveva creduto, e lo riempie di sensi di colpa. Un documentario delicato, introspettivo, un pò svedese e un pò nicaraguense, soprattutto nel modo di raccontarlo. Molto molto interessante. Mi ha decisamente colpito, turbato, ammaliato.

2) "Impunity". Purtroppo, il mio amore viscerale per l'America Latina non ha retto di fronte alla Colombia. La Colombia sta all'America Latina come Castel Volturno all'Italia: un posto meraviglioso ma pieno di contraddizioni, agghiacciante e sconvolgente, che va oltre tutto ciò che uno si può immaginare. Purtroppo, dopo 10 minuti di corpi senza testa e donne che gridavano e piangevano per chiedere notizie dei loro mariti scomparsi, mi sono alzata dalla poltrona del cinema e sono uscita. Fuori dal buio della sala, mi ci è voluto un pò per respirare e capire dov'ero e chi ero. Un colpo allo stomaco e al cuore. Spero un giorno, con più tranquillità, di poter vedere questo doc sicuramente fantastico.

3) E ora, un altro appuntamento fisso di ogni anno: l'incontro con il mitico Tonio Dell'Olio, dal titolo "La multinazionale del crimine. L'economia mafiosa nel tempo della crisi". Non mi soffermo neanche su Tonio, solo due parola: che uomo!!! L'incontro è stato come sempre super interessante e stimolante, soprattutto per il magistrato anti-camorra Raffaele Cantone, e il prof. Enzo Ciconte, esperto di 'ndrangheta. Molto bravo anche il criminologo Federico Varese, che lavora ad Oxford e insegna sulle mafie a livello internazionale. Unica nota stonata era Stefanini dell'Unipol, ma vabbè, "so' banche". Niente a che vedere con professori e magistrati. Un altro paio di maniche proprio. E' stato molto interessante il focus che hanno dato sull'internazionalità delle mafie italiane: i camorristi in Scozia, in Germania, ma anche le 'ndrine in NordItalia e nel resto del mondo (ad oggi, la 'ndrangheta è la più forte delle mafie italiane e, forse, anche di quelle estere). Ormai, hanno detto gli ospiti, il mafioso non è più quello con la coppola e la lupara, anzi! Il mafioso è quello che, pure qui in Emilia-Romagna, paradiso terrestre di ogni terrone come me, ti propone di costruirti la casa con due soldi, a prezzi stracciati, ma te lo propone con giacca e cravatta, fare affabile, e tu pensi che sia il sagrestano della tua parrocchia e invece magari fa di cognome Zagarìa e cerca un modo per riciclare denaro sporco.
Mi sarebbe piaciuto fare una domanda, chiedere della "quinta mafia" che si sta diffondendo come petrolio nella mia amata terra del basso Lazio, ma la mia manuzza non era abbastanza in alto e altri hanno preso la parola al mio posto. Ma va bene così, è stato come sempre emozionante, rabbioso, costruttivo.

Finisce così l'avventura internazionale. Bella, come sempre. Stimolante, che ti fa venire mille idee e tu ti tiri le botte in testa per ricacciarle dentro.

Sempre stupendo. Ti riempie l'anima, il cuore e la mente. Bravi!!

3 commenti:

  1. Grazie Ale, ottimo resoconto! Quanto avrei voluto esserci! Adesso vedo di trovare "Impunity"!

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  2. eh, in effetti anche io me lo vorrei vedere, visto che ho resistito solo 10 minuti!!!! ;)

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